Rete a difesa del volontariato
CONTRO IL NON PROFIT
Si sono tenuti due incontri con Giovanni Moro sociologo e presidente di FONDACA, per presentare il suo libro “ CONTRO IL NON PROFIT” edizioni Laterza. Ad Ovada l’iniziativa è stata promossa da “Vedrai… associazione di volontariato” nei locali Salone mostre della Biblioteca comunale. Erano presenti oltre venti persone tra cui cinque ragazzi di Vedrai e quattro associazioni: ANFFAS, Sentieri di Parole, “Ir Bagiu” di Silvano d’Orba e Vedrai. Ad Alessandria l’iniziativa è stata promossa dall’Associazione per la Pace e la Nonviolenza. Erano presenti oltre trenta persone tra cui le associazioni Cittadinanzattiva, gruppo animalista Agire ora, ProNatura. Giovanni Moro è stato semplice ed approfondito, ha parlato a voce bassa ma in modo molto chiaro ed efficace. Nel dibattito è intervenuto anche l’ex-ministro Renato Balduzzi. Analoga iniziativa si è svolta il giorno successivo presso le ACLI di Asti, in forma seminabile.
Una rete a difesa del volontariato
Sono stati evidenziati alcuni punti molto importanti per il futuro del volontariato:
1. DISTINGUERE NETTAMENTE LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DALLE ORGANIZZAZIONI AUTOPROCLAMATESI “NON PROFIT”.
E’ all’esame del Parlamento il testo di una nuova legge che riordini e regolamenti meglio i partecipanti al Terzo settore. Sono da denunciare pubblicamente tutte le situazioni in cui parecchie organizzazioni beneficiano delle molte agevolazioni fiscali e legislative derivate dall’appartenere a questo settore mentre nella pratica operano in logiche di puro profitto, sottopagando o sfruttando i dipendenti, o arrivino a forme di collusione con la criminalità come alcune cooperative sociali di Roma capitale. Una delle proposte che si possono avanzare alle associazioni di volontariato che sono di diritto ammesse al Registro del Non Profit (in attesa di un nuovo quadro legislativo) di non avvalersi pubblicamente mai di questa dicitura, bensì di distinguersi scrivendo “associazione di volontariato”. Altra proposta è quella di impegnarsi in un’opera di informazione sulle Onlus che operano con profitto e sfruttano i propri dipendenti.
2. REGOLAMENTARE LA PUBBLICITA’ PER CHI VUOLE RICHIEDERE LA DESTINAZIONE DEL 5X1000.
Le organizzazioni più grandi, nel periodo aprile/giugno in cui la popolazione è impegnata nella Dichiarazione dei Redditi, monopolizzano l’attenzione dell’opinione pubblica acquistando pagine e pagine di pubblicità sui principali quotidiani italiani e spot radio-televisivi. E’ necessario che venga stabilito un tetto di spesa pubblicitaria per oltre cui ogni ente o associazione non possa andare. Questa sarebbe sicuramente una forma di tutela per le associazioni più piccole che sono la stragrande maggioranza.
3. RICHIEDERE ALLE REGIONI DI ASSICURARE IL FINANZIAMENTO DELLA LEGGE PER IL VOLONTARIATO (266 DEL 1991)
Sarebbe utile disporre di dati regione per regione. Partendo dal Piemonte si può constatare che i finanziamenti sono stati via via ridotti e dal 2013 praticamente non sono stati più assegnati fondi che servivano per sostenere i progetti di attività. I fondi sono stati dirottati ad altre voci di spesa della Regione. Occorre un osservatorio che diffonda maggiori informazioni.
4. AUTO-TRASPARENZA
E’ essenziale che per ogni finanziamento ricevuto, tutte le associazioni ed enti forniscano pubblicamente (sul proprio sito web) un breve resoconto pubblico da cui risultino persone fruitrici, operatori volontari, collaboratori retribuiti, voci di entrata e di spesa, periodo e luogo di effettuazione del progetto.